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venerdì 16 aprile 2021
Esempio di Partita Iva
giovedì 25 marzo 2021
Nuovo digitale terrestre, la tua TV è compatibile ?
Il 2021 è l’anno del nuovo digitale terrestre:
non farti trovare impreparato, ecco come verificare se la tua TV è compatibile oppure no.
In Italia – da settembre 2021 – inizierà l’adozione, regione per regione, delle nuove frequenze del digitale terrestre. Lo standard DVB-T2 comporterà l’utilizzo di un nuovo tipo di decoder per poter funzionare: molte TV più recenti ne sono già dotate, mentre altre non e sarà necessario acquistare un dispositivo esterno. Ecco come verificare in pochi secondi se la tua TV
integra già il decoder necessario oppure no.
Nuovo digitale terrestre: il test di compatibilità per le TV
Il test per controllare la compatibilità delle TV che hai in casa con il digitale terrestre DVB-T2 è molto semplice e comporta soltanto la sintonizzazione della televisione su determinati canali.
Tutto quello che ti occorre fare è selezionare prima il canale 100 oppure il canale 200. Se come risultato ottieni una schermata come quella pubblicata qui sotto, allora la tua TV è compatibile. Se invece non riesci a sintonizzarti, possono esserci due motivazioni:
la compatibilità c’è, ma prima di fare il test devi ri-sintonizzare i canali tramite ricerca automatica;
la compatibilità non c’è ed hai quindi bisogno di un decoder esterno compatibile con il digitale terrestre DVB-T2.
L'incentivo per il DVB-T2 arriva fino a 50 euro
Sarà trascorso un decennio dal passaggio delle trasmissioni televisive dall’analogico al digitale quando in Italia avverrà un nuovo switch, quello verso lo standard DVB-T2. Il termine ultimo è fissato per il 30 giugno 2022, dopodiché senza un apparecchio adeguato ci si troverà tagliati fuori dalla visione dei palinsesti. Oggi le prime informazioni concrete su quello che sarà l’incentivo
(o mini-incentivo) all’acquisto.
DVB-T2: incentivo fino a 50 euro
Arriva con un decreto attuativo firmato da MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) e MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze). La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale è attesa entro pochi giorni. Un bonus fino a 50 euro sotto forma di sconto immediato sull’acquisto destinato alle famiglie con ISEE non superiore a 20.000 euro. Si potrà utilizzare anche comprando online, per un nuovo televisore o un decoder con supporto alla tecnologia.
Sarà possibile chiedere di beneficiare del contributo all’atto dell’acquisto, a partire dal 30esimo giorno dalla comparsa in G.U. e non oltre il 31 dicembre 2022. Meglio comunque non attendere troppo, poiché una volta esaurite le risorse i ritardatari resteranno a bocca asciutta. Al momento i fondi stanziati ammontano a 151 milioni di euro, ma potrebbero essere incrementati. Di questi, una parte dei quali finirà all’Agenzia delle Entrate per i costi di gestione delle pratiche.
Quali gli apparecchi acquistabili con incentivo? Secondo il testo, quelli “atti a ricevere programmi e servizi radiotelevisivi, dotati in caso di decoder anche di presa o di convertitore idonei ai collegamenti alla presa SCART dei televisori, con interfacce di programmi aperte, laddove presenti, a prescindere dalla piattaforma tecnologica del consumatore, sia essa terrestre, satellitare e, ove disponibile, via cavo”. Più in generale quelli con supporto a DVB-T2 HEVC (High Efficiency Video Coding) Main 10 (10-bit).
Il MISE ospiterà sul proprio portale l’elenco dei prodotti compatibili fornito dai singoli produttori, aiutando così l’utente nella scelta. Per i venditori, sia negozi fisici sia e-commerce, ci sarà l’obbligo di registrarsi attraverso un apposito servizio offerto dall’Agenzia delle Entrate a partire da 15 giorni prima dell’introduzione del bonus. L’acquirente dovrà invece presentare al negoziante documento d’identità e dichiarazione sostitutiva di atto notorio per certificare il proprio ISEE inferiore ai 20.000 euro e per affermare che altri componenti del proprio nucleo familiare non ne hanno ancora fruito.
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MARLON BRANDO RIFIUTA L’OSCAR
“.. Era il 5 marzo del 1973. L'attore non ritirò mai l'Oscar per Il Padrino. Al suo posto mandò una giovane Apache, Sacheen Littlefeather.
E scrisse una lettera che è ancora un atto d'accusa contro il potere.”
Los Angeles, California. Era la notte del 5 marzo del 1973. Due gli ospiti d’onore che aspettano gli Oscar per farne incetta: Bob Fosse con Cabaret e Francis Ford Coppola con Il Padrino, una ventina di nomination in due. Fanno fuori tutte le portate principali, fra cui quelle di miglior attore e di miglior attrice. Le statuette vanno a Marlon Brando e Liza Minnelli. Ma Brando che è al secondo Oscar, dopo Fronte del Porto, boicotta lo show.
Liv Ullman e Roger Moore, che presentavano la serata, lo chiamano sul palco. Al posto dell'attore si presenta una ragazza. E' Sacheen Littlefeather, vestita da vera Apache, che spiega con fermezza le obiezioni dell’attore contro l’immagine che la tv e il cinema hanno dato degli Indiani d’America nel corso degli anni. Fischi, urla.
Sacheen però non molla. Dice: "Sono una Apache e sono la presidente del National Native American Affirmative Image Committee (comitato degli affari degli Indiani d’America). Stasera rappresento Brando e mi ha detto di dirvi, in un discorso molto lungo che non posso condividere con voi attualmente, per motivi di tempo, ma che sarò lieta di condividere con la stampa più tardi, che non può accettare questo generoso premio a causa del trattamento oggi riservato agli indiani d’America nell’industria del cinema".
Quella lettera era e rimane un atto d'accusa pesantissimo nei confronti del governo a Stelle e Strisce. Ed è a tutt'oggi un gesto di ribellione valido in tutti i casi in cui il potere schiaccia le minoranze. Brando scriveva: "Per duecento anni abbiamo detto agli Indiani, che si battevano per la loro terra, le loro famiglie e il loro diritto di essere liberi: ‘deponete le armi, amici, e vivremo insieme’; quando loro hanno deposto le armi, li abbiamo uccisi. Abbiamo mentito, li abbiamo privati delle loro terre. Li abbiamo costretti a firmare accordi fraudolenti, che abbiamo chiamato ‘trattati’, e che non abbiamo mai mantenuto. Li abbiamo trasformati in mendicanti in un continente che ha dato loro la vita (...). Quando i bambini indiani guardano la televisione, e guardano i film, e quando vedono la loro razza raffigurata come è nei film, le loro menti si feriscono in modi che non possiamo immaginare”.
Marlon Brando concluse quella lettera potente con una frase che dovrebbe essere mandata a memoria ovunque i diritti vengano schiacciati, ovunque la vita venga trattata come un imprevisto, ovunque l'umanità sia presa a calci dal potere: "Se non siamo l’angelo custode di nostro fratello, almeno lasciateci non essere il suo carnefice.”
Nel 1979 in Pocahontas, una canzone a sostegno degli indiani d'America, contenuta nell'album Rust Never Sleeps, il musicista canadese Neil Young omaggiò il gesto di Brando. La canzone recita più o meno così: "Vorrei essere un cacciatore. Darei mille pelli per passare una notte con Pocahontas. E scoprire e come si sentì al mattino nelle verdi pianure. Nella terra natia che non abbiamo mai visto. E forse Marlon Brando
sarà li accanto al fuoco. Ci siederemo e parleremo di Hollywood. Marlon Brando, Pocahontas e io..."
Lasciateci non essere i carnefici delle nostre sorelle, dei nostri fratelli.
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Fabrizio Corona deve tornare in carcere
Sui social mostra il volto insanguinato. Poi danneggia ambulanza spaccando vetro
Si mostra sui social col viso sporco di sangue e attacca i magistrati: "Mi taglio la vita se non viene il presidente del tribunale di sorveglianza" Il suo legale: appena lo ha saputo si "è ferito ai polsi".
Fabrizio Corona deve tornare in carcere. Lo ha deciso il tribunale di Sorveglianza di Milano revocando il differimento pena in detenzione domiciliare e, come ha spiegato il suo legale Ivano Chiesa, l'ex fotografo dei vip "appena gliel'ho comunicato, si è ferito ai polsi. E ora sono qui con lui e abbiamo chiamato l'ambulanza".
Dopo il gesto di autolesionismo compiuto stamattina, alla notizia che dovrà tornare in carcere, Corona è stato trasportato al Niguarda in codice verde Fabrizio Corona. L'ex "re dei paparazzi" ha mostrato il suo volto insanguinato nelle stories di Instagram e le sue braccia ferite, prima di essere prelevato dalla polizia. Ma in giornata Facebook ha annunciato di aver rimosso i post dai contenuti autolesionistici.
Sul posto infatti è intervenuta una squadra di agenti della Questura, oltre ai sanitari del 118. Nelle stories precedenti aveva accusato i magistrati di aver 'creato un mostro', promettendo:
"Questo è solo l'inizio".
Corona ha anche frantumato un vetro dell'ambulanza che lo aspettava per portarlo all'ospedale Niguarda, a causa dei tagli che si è procurato alle braccia dopo aver saputo che doveva tornare in carcere. Gridando "che cosa fate qui, andate via", l'ex fotografo dei vip ha cercato di sfilarsi alle braccia dei poliziotti, puntando i piedi per poi colpire il vetro dell'ambulanza e calciare vigorosamente.
Il mezzo danneggiato è dell'associazione "Croce Maria Bambina" di Milano. "A fronte di quanto accaduto Croce Maria Bambina si riserva ogni e più opportuna azione giudiziaria, sottolineando come la violenza sia da condannare sempre, a maggior ragione quando è rivolta verso un mezzo di soccorso ed i volontari che vi operano a bordo", lo ha dichiarato l'avvocato Daniele Pizzi, legale dell'ente.
Nell'ultimo video, pubblicato sempre su Instagram, Corona, prima di andare in ospedale, parla con sua madre che piange e cerca di tranquillizzarla: "Abbiamo una dignità". E le dice di non preoccuparsi per la sua salute dopo il gesto di autolesionismo che ha compiuto appena ha saputo stamani del provvedimento con cui la Sorveglianza ha deciso che deve tornare in carcere a scontare la sua pena.
Un provvedimento preso dai giudici per violazioni in serie delle prescrizioni in detenzione domiciliare, che aveva ottenuto più di un anno fa.
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mercoledì 24 marzo 2021
Formigoni è stato condannato a 5 anni e 10 mesi
Ci ricordiamo perché?
Per avere preso almeno 6,6 milioni di tangenti in cambio di almeno
200 milioni di euro prelevati dalle casse della sanità
pubblica, cioè soldi nostri, e averli convogliati alle cliniche private
della regione Lombardia, tipo il San Raffaele,
che hanno tutto il diritto di esistere ma possibilmente con fondi loro, cioè privati.
Quanti posti di rianimazione si creano con 200 milioni?
Quanti respiratori, quante mascherine, quanti tamponi si
comprano?
FIRMA PER COMMISSARIARE LA REGIONE
https://iovax.blogspot.com/2021/03/covid-19-la-regione-peggiore-da.html
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COVID-19 LA REGIONE PEGGIORE DA COMMISSARIARE
Non è un problema di singoli amministratori, di singoli personaggi. La disorganizzazione da terzo mondo registratesi in Lombardia fin dagli esordi della pandemia, con le stragi di Codogno, del bergamasco, delle RSA con migliaia di anziani condannati a morte dalle decisioni criminali, tutt'ora sotto indagine da parte della magistratura, di inviare i contagiati nelle stesse RSA, equivalente allo spegnere gli incendi con i lanciafiamme. È un problema molto più generale e congenito di una intera classe dirigente, quella della destra salvinianleghista, erede e complice ai tempi del Senatùr e di Bobo Maroni del "celeste" Formigoni, succube della rete di corruzione messa in piedi tra Varese e Milano da una delle eminenze grigie più potenti della Lombardia: un politico di altissimo profilo, detto il Mullah, legato a Marcello Dell’Utri e consigliere di Attilio Fontana nella formazione della giunta regionale. Con questa genìa di amministratori e di politici la regione più ricca d'Italia, la più produttiva, è destinata a finire economicamente a fondo. E la sua gente, i suoi cittadini se lo meritano ampiamente, visto chi si ostinano a votare...
Catastrofe. A Cremona ieri si sono presentati solo 58 over 80 su 600 attesi: la Moratti scarica tutto sull’agenzia (leghista) Aria.
MILANO. Sbagliare tutto ciò che si può sbagliare. Sembra ďormai questo l’obiettivo della giunta di Attilio Fontana in materiadi vaccini. Anche ieri, infatti, all’hub di Cremona Fiere le sale di attesa sono rimaste a lungo vuote, perché si sono presentati solo 58 dei 600 over 80 attesi. Ancora una volta per colpa dell’agenzia regionale Aria. Gli altri 542 pazienti, infatti, non hanno ricevuto l’sms con l’appuntamento. E, per evitare di gettare le dosi scongelate, la Atts Cremona è stata costretta a convocare direttamente gli anziani. Alla fine sono state circa 700 le persone vaccinate. Tutte fuori lista. Un copione che si era ripetuto identico il giorno precedente, quando pur di utilizzare tutti i vaccini, in mancanza dei 680 vaccinandi previsti, si è fatto ricorso al passaparola, alle catene whatsapp, alle telefonate ad amici e parenti. Giuseppe Papa, sindaco di San Bassano, paese di 2mila anime, sabato è arrivato a organizzare in fretta e furia due bus che sono andati a prendere gli over 80 a casa e li hanno trasportati all’hub.
TUTTI ESCAMOTAGE per tappare le voragini di un’organizzazione regionale inesistente, perché come ha tuonato Claudia Balotta, medico volontari o del centro vaccinale cremonese, “è del tutto inaccettabile questo malfunzionamento dovuto ad Aria Lombardia”. Oltre agli attacchi dei medici, ci sono quelli della politica. Dice il consigliere Pd Matteo Pilloni: “È vergognoso. E il sistema che Regione Lombardia utilizza ed è gestito da Aria è costato 20 milioni di euro. Soldi di tutti”. Uno tsunami di critiche che già sabato ha investito l’assessore alla Sanità Letizia Moratti, la quale ha cercato di prendere le distanze scaricando la croce su Aria. “L’inadeguatezza di @Aria Lombardia incapace di gestire le prenotazioni in modo decente rallenta lo sforzo comune per vaccinare. È indecente!”, ha scritto su Facebook. Ieri ha ribadito: “Su @aria-Lombardia servono decisioni rapide e drastiche. I cittadini non devono pagare le inefficienze della burocrazia”. Il problema è che, come le ha ricordato ieri la sindaca di Crema, Stefania Bonaldi, “lei è il capo e ha non il diritto, ma il dovere di intervenire e porre rimedi”. Ma quello di Moratti è un siluro politico alla sua stessa maggioranza. Perché attaccare Aria, significa attaccare il potentissimo assessore regionale al Bilancio, Davide Caparini, l’uomo (di Salvini) che con la ex compagna di Matteo Salvini, Giulia Martinelli, fa il bello e cattivo tempo al Pirellone. È Caparini che volle a tutti i costi Aria Spa, creatura informe nata nel 2019 dalla fusione tre società regionali, Arca (Centrale Acquisti regionale), Lispa (Lombardia Informatica) e Ilspa (Infrastrutture Lombarde). Per Caparini Arca avrebbe dovuto rappresentare il fiore all'occhiello della Lega in fatto di partecipate. Non a caso proprio Caparini e Guido Bertolaso sono arrivati alle mani la settimana scorsa, dopo il post polemico di Bertolaso per l’ennesimo disservizio di Aria (i 300 anziani convocati erroneamente all’ospedale di Niguarda). Per questo l’attacco di Moratti ad Aria è una spaccatura tra Forza Italia e Lega.
LA CONFERMA che il fallimento della campagna vaccinale rischia di essere il detonatore di una crisi profonda. Oggi è fissata una riunione alla quale dovrebbe partecipare anche Salvini. Si tenterà di anticipare la sostituzione di Aria con la piattaforma di Poste a fine marzo. Da Poste però fanno sapere che anticipare i tempi non è affatto semplice e che, comunque, il loro intervento, secondo gli accordi fino a oggi stipulati, dovrebbe riguardare solo le prenotazioni per le vaccinazioni di massa e non quelle per gli over 80.
SUBITO UN COMMISSARIO PER I VACCINI IN LOMBARDIA
https://iovax.blogspot.com/2021/03/subito-un-commissario-per-i-vaccini-in.html
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SUBITO UN COMMISSARIO PER I VACCINI IN LOMBARDIA
La Lombardia è la prima regione italiana per numero di vittime Covid, ma è tra le ultime (quartultima) per percentuale di vaccini somministrati.
Il ritardo nella partenza delle vaccinazioni, la disorganizzazione nelle prenotazioni, i disagi subìti per le inefficienze del sistema Aria (voluto e creato da Regione Lombardia) hanno procurato danni ai cittadini e la sensazione di una odissea senza fine.
I lombardi chiedono solo un servizio sanitario capillare ed efficiente e un sistema di vaccinazione rapido e che funzioni, la Regione invece gioca allo scaricabarile prima sul Governo, ora sul portale per le prenotazioni di Aria, costato 22 milioni di euro di denaro pubblico.
Abbiamo bisogno di uscire subito dallo scontro interno agli organi regionali: Fontana e Moratti chiedano aiuto immediato al Governo e alle componenti commissariali affinché la campagna vaccinale, e quindi le possibilità di una rapida uscita dalla pandemia, proceda con la stessa efficienza delle più virtuose regioni italiane.
La Lombardia tornerà grande, ma per farlo ha bisogno di tutto l'aiuto possibile e di non essere lasciata da sola: il Governo Draghi nomini un commissario che garantisca una veloce ripresa e la salute dei cittadini lombardi.
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Esempio di Partita Iva
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