Per una volta faccio mio il giudizio di Selvaggia Lucarelli perché lo condivido in toto, aggiungendo che continuo a disprezzare i conformisti, gli indifferenti, i falsi moralisti e, soprattutto, gli opportunisti, della serie "hai visto mai che domani me la ritrovo alla testa del nuovo governo e mi conviene tenermela buona......."
"Non esprimerò alcuna solidarietà a Giorgia Meloni. E non la esprimerò nonostante - come ovvio - mi faccia orrore il linguaggio del professore Giovanni Gozzini", perché "l'insulto è odio, ma il linguaggio più subdolamente aggressivo è quello utilizzato per far leva sulle emozioni, sulle paure, sull'ignoranza e sull'identificazione del nemico in chi è fragile e diverso" ed è "quello utilizzato costantemente da Giorgia Meloni per la sua propaganda politica, quello masticato e vomitato da buona parte del suo elettorato sui social e fuori dai social". Così su Facebook Selvaggia Lucarelli. "Io non la esprimo la solidarietà alla Meloni, che non ne ha certo bisogno. Rimprovero il professore, ma non mi stringo a lei, non provo alcun sentimento di vicinanza nei confronti di chi 'Ringrazio per la solidarietà ricevuta da donna, madre e italiana'. Da madre e italiana. Perché se fosse stata figlia e straniera quello 'scrofa', chissà, sarebbe stato un po' meno grave. Al massimo, cito proprio Giorgia Meloni, quella che quando un consigliere comunale del suo partito scrisse 'Lesbiche e gay ammazzateli tutti', lei 'Frasi gravi ma nessuna lezione da Pd!'. Ecco, frasi gravi quelle del professore, ma non prendo lezioni da Fratelli D'Italia. E dalla Meloni", conclude Lucarelli.
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